Amanita rubescens Persoon 1797

 

Questo fungo (dal latino rubescens = che arrossisce), in italiano viene spesso chiamato come Amanita rossa, Tignosa vinata o Tignosa rosseggiante. E' un fungo tossico se mangiato crudo che può provocare sindrome emolitica, ma commestibile se viene effettuata una prolungata cottura per conseguente distruzione delle tossine termolabili. 

Sinonimi:

Agaricus verrucosus Bulliard 1787

Agaricus rubescens (Persoon) Fries 1821

Agaricus magnificus Fries 1857

Limacium rubescens (Persoon) Schröter. 1889

Amplariella rubescens (Persoon) Gilbert 1940

Pileo: 5–15 cm, di colore rosso vinoso brunastro, dapprima globoso, poi di forma convessa e infine appianato. Il margine risulta non striato e liscio. Presenti verruche come residuo del velo generale di colore grigiastro. In molti casi esse possono mancare o schiarirsi quando piove. Sono presenti spesso macchie rossastre sotto la cuticola.

Imenio: lamelle libere bianche, molto fitte che con l'età e la manipolazione tendono af arrossarsi.

Stipite: 10-20 x 1–2 cm conico pieno che assume delle colorazioni più bianche nella parte alta e rosso vinose verso la base. Presente un anello a gonnellino anch'esso di colore vinoso nella parte inferiore e una volva alla base dissociata o frammentata in perle.

Carne: Bianca abbastanza consistente, che arrossa al taglio. Odore non significativo e sapore aromatico e dolciastro.

Spore: polvere sporale bianca, spore ovoidali amiloidi, 9-10 x 7 micron.

Habitat: Specie diffusa che si trova da aprile fino a tutto l'autunno, in boschi di conifere e latifoglie sia di montagna che di pianura.

 

Andrea Brunori - Paolo Avetrani