Boletus pulverulentus Opatowsky 1836

 

Gli antichi romani, indicavano con il nome "Boletus" l'Amanita caesarea, fungo con imenio a lamelle.

Dal XVI secolo Cesalpino, Loesedius, Ray, Vaillant, Tounefort, Buxbaum denominarono "Fungi" gli attuali Boleti.

Dal XVII secolo il vocabolo Boletus fu utilizzato per designare tutti i funghi con imenio a tubuli e pori. La prima volta che il termine Boletus venne usato, fu opera del botanico tedesco Dillenius (1719) che dividendo i funghi in due gruppi "pileati et pediculo donati" e "pileo destituiti", incluse nel primo gruppo il nome "Boletus". 10 furono le specie di questo genere, alcune appartenenti a Boleti , altre riferibili a Polipori, Trametes, ecc..

Nel 1728 il botanico fiorentino Micheli, fu il primo a differenziare i boleti con tubuli separabili dalla carne del pileo che chiamò "Suilli" e boleti con tubuli non separabili dalla carne del pileo che chiamò "Polipori".

Linneo nel 1753 e Bulliard nel 1780, continuarono a mescolare boleti e polipori con funghi aventi imenio a tubuli e pori.

La definitiva separazione tra boleti e polipori, nel senso indicato da Micheli, avvenne ad opera di Fries il quale nel "Systema Mycologicum" del 1821 istitui il genere Boletus in cui furono posti tutti quei funghi con pileo e stipite, carne bianca o giallastra talvolta virante al bluastro alla frattura, con imenio costituito da tubuli e pori separabili dalla carne del pileo.

Dal 1821 ad oggi molte sono state le novità e molto è cambata la Tassonomia del genere Boletus. Si pensi che Patouillard nel 1900 in "Essai Taxonomique des Hyménomycètes" sistema in una famiglia con imenio a lamelle la tribù dei boleti. Nel 1931 E.J. Gilbert nel suo ordine Boletales annovera ben 18 famiglie 89 generi con 1025 specie.

Il primo ad aver modificato il genere Boletus fu il medico tedesco W. Opatowsky che nel 1834 nella sua tesi di laurea "Commentatio Historico naturalis de familia fungorum boletideorum" lo divise istituendo un genere Gyrodon.

Nel lavoro di Opatowsky, comparve la descrizione del B. pulverulentus. Fungo riconoscibile dall'immediato viraggio della carne al blu quando esposta all'aria, dai pori lamelliformi all'inserzione dello stipite e dallo stesso giallo vivo non reticolato

A. Brunori - P. Avetrani

Pori lamelliformi all'inserzione dello stipite

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