Calocybe gambosa (Fries) Donk 1962

Tassonomia e Sistematica
Divisione: Basidiomycota
Classe: Agaricomycetes
Ordine: Agaricales
Famiglia: Lyophyllaceae
Genere: Calocybe
L’etimologia del nome Calocybe deriva dal greco kalòs = bello e kùbe = testa; gambosa deriva dal latino gambosus = dal gambo grosso. Questo fungo primaverile, viene chiamato comunemente prugnolo o spinarolo, per il fatto che nasce vicino ai cespugli di Pruni selvatici, spesso insidiosi per la presenza di molte spine.
Fu descitto per la prima volta con il nome "Szens Gyewrgi gambaia" dal Botanico Carolus Clusius nell’Opera “Rariorum Plantarium Historia” (1601), perchè si inizia a raccoglierlo dalla terza settimana di Aprile ed in particolare dal giorno di San Giorgio (23 aprile). Ovviamente è una credenza popolare antica che non rispecchia la realtà, in quanto, come avviene per tutti i funghi, può anticipare o posticipare la sua comparsa a seconda dell'habitat o dalle condizioni climatiche stagionali. Linneo nell’affermare il primo sistema di nomenclatura nel 1753 accetta il nome di georgii, nominandolo Agaricus georgii, ma successivamente Fries nel "Systema micologicum" nel 1821 lo rinomina come Agaricus gambosus
Da un punto di vista sistematico, il prugnolo è stato considerato inizialmente nel genere Tricholoma da Kummer nel 1871, (molto conosciuto è il nome Tricholoma georgii che gli è stato conferito da Quelet). Poi successivamente fu trasferito nel genere Lyophyllum nel 1943 da Singer per la presenza di basidi carminofili. Nel 1962 infine è stato scelto il genere Calocybe da Donk riprendendo la nomenclatura del "Systema micologicum" di Fries. Questo genere è stato inserito nella famiglia delle Lyophyllaceae ed è caratterizzato da funghi saprofiti terricoli con portamento tricolomatoide, cappello bianco-giallastro o rosa-violaceo, asciutto, lamelle biancastre, sottili, fitte, adnate, gambo liscio ingrossato, sporata bianca. 
Le attuali conoscenze di tassonomia molecolare ci indicano che esitono dei generi affini a Calocybe come Rugosomyces, Calocybella, Gerhardtia, Myochromella. 

Sinonimi:
Agaricus georgii Linneo 1753
Agaricus gambosus Fries 1821
Tricholoma gambosum (Fries) Kummer 1871
Tricholoma georgii (Linneo) Quélet 1872
Lyophyllum gambosum (Fries) Singer 1943

Descrizione della specie

Pileo: di forma rotondeggiante quando giovane e convesso-pianeggiante nella forma adulta, di diametro 5-10 cm. Liscio, con colorazioni variabili dal biancastro al nocciola-giallastro a seconda dell'habitat. Margine involuto, con cuticola facilmente asportabile.
Imenio: lamelle smarginate-uncinate con filo irregolare, fitte con presenza di lamellule, di colore biancastro.
Stipite: sodo, a volte tozzo, assottigliato alla base, di 5 x 2 cm. Biancastro con sfumature rosee alla base.
Carne: soda e compatta, bianca. Odore e sapore di farina fresca. 
Habitat: fungo saprofita che cresce in primavera, nei prati o ai margini del bosco, gregario con crescita in cerchi o a zig zag (cerchi della strega). E' un fungo che può crescere a diverse altitudini dalle zone di macchia mediterranea fino ai 1200 m. L'importante è la presenza di Rosaceae che determina le condizioni ideali dove la specie può crescere. Si trova tra i cespugli di piante spinose come il biancospino, la rosa canina, il prugnolo (Prunus spinosa) da cui deriva il nome volgare.

Caratteri microscopici:

Pileipellis: di tipo cutis con ife intrecciate

Basidi: clavati, tetrasporici, con giunti a fibbia 18-21 x 4-5 micron 

Spore: polvere sporale bianca, con spore lisce, ovato-ellittiche, di 5-6 x 3-4 micron 

Spore

Basidi

Pileipellis

Illustrazione da M. C. Cooke 1891

Illustrazione C. dal Pozzo 1627

Foto di carpofori nei pressi di S. Severa (Luca Astori)

Note: nelle zone collinari e montane, nello stesso periodo primaverile fruttificano anche alcuni Entoloma (ad esempio E. sepium) che per portamento assomigliano al C. gambosa. Per fortuna questi Entoloma non costituiscono particolari problemi relativamente alla pericolosità poiché sono commestibili anche se di scarso valore. Inoltre in letteratura sono state distinte alcune varietà come Calocybe gambosa var. flavida Bellù & Turrini (2014) simile alle specie tipo, si differisce da questa per il colore giallo più intenso e per l’odore farinaceo forte. Il famoso micologo H. Romagnesi, in un suo lavoro del 1957 riporta la frase del suo dottore di fiducia, “proprietà ipoglicemizzanti tali da eliminare lo zucchero dalle urine dei diabetici anche quando l’insulina risulta inefficace alle normali dosi”. 
Commestibilità: È considerato un ottimo commestibile e in molte zone del centro Italia viene apprezzato perchè, oltre alla sua consistenza carnosa, dopo la cottura rilascia un sapore gustoso di farina. Nel lontano 1583, Andrea Cesalpino scriveva "il prugnolo viene considerato un piatto che deve allietare e arricchire soltanto le famose mense di nobili gottosi". 

Ricetta: PRUGNOLI PAGLIA E FIENO è un piatto semplice ma eccellente che ci è stato consigliato dell’amico Micologo Pino Conserva. Ingredienti per 4 PERSONE: olio extravergine, 2 spicchi d‘aglio, prezzemolo, olio, sale, pepe, 400g di Calocybe gambosa, 500g di tagliolini. Pulite e lavate i funghi ed affettateli orizzontalmente molto sottili. Lasciate da parte un pugno di prugnoli e tritateli finemente con la mezzaluna. Mettete l’olio in una padella e fate soffriggere i funghi (da ricordare che i prugnoli non vanno mai fatti cuocere eccessivamente). Nel frattempo preparate anche un trito di prezzemolo e salate i funghi che stanno soffriggendo. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata. A cottura ultimata. scolate la pasta e fatela saltare in padella assieme ai funghi aggiungendo anche il trito fine di prezzemolo e funghi che avevate lasciato da parte.

Bibliografia

-C. Clusius, 1601. Rariorum Plantarium Historia. Fungi Esculenti.
-E. M. Fries, 1821. Systema mycologicum Volume 1. 
-G. Negri, 1908.  Atlante dei principali funghi commestibili e velenosi. Un. Tip. Editrice Torinese.
-H. Romagnesi, 1957. Nouvel atlas des Champignons. Tome 2. Bordas. 
-Boccardo Fabrizio, Traverso Mido, Vizzini Alfredo, Zotti Mirca, 2008: Funghi d’Italia. Zanichelli, (ristampa 2013)
-Carlo Papetti, Giovanni Consiglio, Giampaolo Simonini, 2011: Atlante Fotografico dei Funghi d’Italia, Vol. 1. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici, Trento
-Vizzini, A., Consiglio, G., Setti, L. et al., 2015. Calocybella, a new genus for Rugosomyces pudicus (Agaricales, Lyophyllaceae) and emendation of the genus Gerhardtia. IMA Fungus 6, 1–11. 
-www.indexfungorum.org

-https://www.funghiitaliani.it/topic/16808-calocybe-gambosa-fr-fr-donk-1962/

Paolo Avetrani