Ceratiomyxa fruticulosa (O.F. Müll.) T. Macbr. 1899

 

Il genere Ceratiomyxa fu descritto per la prima volta con il nome di Puccinia ramosa (successivamente rivista in Ceratiomyxa fruticulosa) nel 1729 da Pier Antonio Micheli, un pioniere della micologia. Ceratiomyxa deriva dalla parola latina ceratus "cerato" e dal greco myxa che significa "muco".
Ceratiomyxa da un punto di vista sistematico, fu collocato nella sottoclasse Ceratiomyxomycetidae della classe Myxomycetes da Martin e Alexopoulos nel 1969, ma fu successivamente spostata nella sottoclasse Protostelia della classe Eumycetozoa da Olive nel 1970. Secondo Poulain et al. (2011) il genere Ceratiomyxa viene inserito nella classe Protosteliomycetes e presenta un plasmodio con flusso protoplasmatico con esospore nucleate e cellule flagellate presenti in sporangi a forma di pliastro o morchelloide. Questi sporangi sviluppano spore biancastre che subiscono più divisioni prima di rilasciare zoospore flagellate. Le zoospore si accoppieranno, subiranno la plasmogamia e formeranno zigoti che successivamente formeranno nuovo plasmodio. Il genere contiene attualmente 4 specie. Ceratiomyxa fruticulosa è la specie più comune. Altra specie conosciuta è  C. poroides, di colore bianco-giallo a forma di spugna.  Le altre specie di Ceratiomyxa si trovano principalmente ai tropici.

Sininimi:

Byssus fruticulosa O.F. Müll. 1777

Isaria mucida Persoon 1794

Ceratium mucidum (Pers.) Link 1825

Ceratiomyxa mucida (Pers.) J. Schröt. 1897

Famintzinia fruticulosa (O.F. Müll.) Lado 2001

Plasmodio: strato sottile mucillaginoso a forma di rete di colore traslucido opaco, bianco. Il protoplasma presenta un flusso che va in differenti direzioni. Questo flusso rallenta mentre gli sporangi si sviluppano e si arresta completamente durante la mitosi.

Sporangio: ha una forma di pilastri a grappolo. i pilastri di colore biancastro si espandono alla base e si fondono per formare uno strato di plasmodio. Sono presenti lunghi steli 10-20 µm, con funzione di sterigma.

Spore: le spore sono globose-ellissoidali verrucose con dimensioni variabili (8-13 µ di diametro). Le pareti delle spore sono sottili e trasparenti e presentano un nucleo.

Habitat: si trova generalmente sul legno in decomposizione di latifoglie ed aghifoglie.

Bibliografia:

Gilbert, H., C. 1935: Critical events in the life history of Ceratiomyxa. Am. J. Bot. 22: 52-74

Olive, L. S. and Stoianovitch, C. 1979: Observations on the Mycetozoan genus Ceratiomyxa: Description of a new species. Mycologia. 71: 546-555. doi: 10.2307/3759064

Rojas, C., Schnittler, M., Biffi, D., and Stephenson, S. L. 2008: Microhabitat and niche separation in species of Ceratiomyxa. Mycol. Soc. Am. 100: 843-850

POULAIN, M., MEYER, M. & BOZONNET, J., 2011. Les Myxomycètes.

Spore

Steli dello sporangio

Paolo Avetrani - Loredana Battisti - Dino Cannavicci