Panaeolus campanulatus (Fries) Quélet 1872
La flora micologica italiana annovera, oltre alla Amanita muscaria e alla Amanita pantherina, altre entità che hanno un’azione d’ordine psicotropo. Diverse sono appartenenti al genere Panaeolus (P.acuminatus, P. semiovatus, P. sphinctrinus, P. subbalteatus). Una di queste potrebbe essere il P. campanulatus. Infatti Heim e Hoffmann hanno affermato di aver estratto da alcuni campioni di questa specie della “psilocibina”. Studi successivi, condotti da G.M. Ola’H su specimen di P.campanulatus, hanno rilevato la completa assenza di corpi indolici dal potere psicodisleptico.
Secondo Ola’H l’indicazione di P. campanulatus quale soggetto di intossicazione, è la conseguenza di un errore di determinazione. Evidentemente i soggetti che hanno provocato le sindromi di tipo narcotico non erano P.campanulatus ma specie vicine difficili da individuare senza procedere a un esame più approfondito.
Pileo: igrofano, di piccole dimensioni 3-6 cm. Inizialmente emisferico poi conico di colore ocra rossastro con una piccola papilla più chiara. Cuticola liscia o debolmente striata. Il margine presenta residui biancastri del velo marginale.
Lamelle: fitte, adnate inizialmente grigie poi progressivamente macchiate di nero infine assumono totalmente questa colorazione. Di piccolo spessore con orlo bianco.
Stipite: lungo da 4 a 10 cm. Finemente striato longitudinalmente. Di colore bruno rosso senza anello e residuo di veli.
Carne: esigua di sapore dolce e senza odore particolare.
Basidi: tetrasporici 24-29 X10-13 micron.
Spore: amigdaliformi di colore nero con evidente poro germinativo 13-18 X 8-10 micron. Polvere sporale nera.
Cistidi: cheilocistidi cilindrici sinuosi 35-60 X7-10 micron.
Habitat: fimicolo
Andrea Brunori