Vincenzo Ottaviani micologo pontificio (1790-1853)

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 Vincezo Ottaviani nacque il 22 Agosto del 1790 a Mercatale nella valle del Foglia. Molto presto fu mandato nel Seminario di Urbino ove ebbe la sua prima educazione letteraria e scientifica. 
Al termine degli studi liceali, i suoi primi interessi furono per la botanica e, il giovanissimo Ottaviani, fu nominato assistente presso la "Scuola di Botanica e Agraria" diretta dal professore triestino Giovanni de Brugnoli (1774-1857) laureato in Agraria e Botanica all'università di Vienna.
.    In quegli anni, assieme al suo maestro, curò la fondazione dell'Orto botanico e iniziò gli studi di medicina conseguendo la laurea a Urbino nel 1814.
Nel 1815 la regione tornò sotto il governo pontificio e Ottaviani si recò a Roma per perfezionarsi presso gli ospedali pontifici. Nel 1819 ottenne l'abilitazione all'esercizio della  professione medica. 
    Tornato a Urbino, per alcuni anni esercitò la professione con l'incarico di medico condotto. 
Dal 1826 al 1839 occupò le cattedre di patologia e terapia generale, di chimica e di botanica presso la "Pontificia Università degli Studi" di Camerino. Nel 1828 divenne anche curatore dell'Orto botanico da lui progettato. 
    Dal 1840 si trasferì all'università di Urbino ed entrò a far parte del Collegio Medico Chirurgico dell'università tenendo gli insegnamenti di anatomia e fisiologia e di patologia e igiene che mantenne fino al termine della sua vita.
   Le non floride condizioni economiche in cui versavano le popolazioni dell'epoca, spinsero le medesime ad alimentarsi con prodotti spontanei; quindi anche con i funghi che molto spesso erano anche venduti nei mercati di Roma e di Bologna.
   Per la mancanza di leggi appropriate che avrebbero dovuto obbligare la visita sanitaria dei funghi, gli avvelenamenti in quell'epoca erano frequenti; ricordiamo che il regolamento dello Stato della Città del Vaticano fu promulgato solo nel 1837.
   Ottaviani che fin da giovane, sotto la guida del de Brugnoli, aveva raccolto funghi e aveva imparato a determinarli dai caratteri botanici e con l'aiuto dei manuali, fu uno di quelli che sostennero la necessità affinché nello stato pontificio fossero istituiti uffici addetti al controllo sanitario di tale alimento.
   Nel 1839 pubblicò una "Memoria sui funghi prataioli". In essa, oltre a scrivere che la velenosità di una specie è data solo dalle sue caratteristiche intrinseche, negò anche la validità dei sistemi empirici di riconoscimento dei funghi e mise in guardia i raccoglitori inesperti sulla possibilità di confondere l'Amanita verna con questi funghi.
   Per divulgare la micologia e facilitare l'ispezione alla vendita dei funghi iniziò nel 1832, con il materiale che aveva raccolto in anni di studi e di ricerche, a scrivere un trattato che servisse a tali scopi. Esso comprendeva una prefazione, sette capitoli e numerose tavole di buona fattura colorate ad acquarello. L'autore segue la classificazione di Persoon, da lui ritenuta più semplice, e indica, allo scopo di facilitare l'ispezione annonaria, solo le specie locali raccolte nei dintorni di Pesaro e Urbino.
  Ad opera finita molti furono i consensi ma, dato il costo, Ottaviani non riuscì a trovare un editore. 
Non avendo potuto vedere pubblicata la sua opera, la lasciò per testamento all'Istituto Botanico dell'università di Bologna.    
  Nel 1831 Vittadini nella "Monographia Tuberacearum" istituì il genere Octaviania. A questo proposito così scrisse:" Ho dato il nome a questo genere in onore del chiarissimo dottore Vincenzo Ottaviani, professore di materie mediche e botaniche nell'università di Camerino, il quale è in procinto di arricchire la storia naturale dei funghi con diligentissime osservazioni e con bellissime figure eseguite di sua mano".

 

Per quanto attiene i nomi dei funghi si è preferito non intererire nelle determinazioni accompagnate del nome dell'autore.

 

Andrea Brunori - Paolo Avetrani