Lanmaoa fragrans (Vittadini) Vizzini, Gelardi & Simonini 2015

 

L’etimologia del nome Lanmaoa deriva dal nome del naturalista cinese Lan Mao (1397-1476) e dal latino fragrans = profumato. Questo fungo, viene chiamato comunemente Boleto fragrante, per il fatto che possiede un intenso profumo fruttato delle sue carni.

Da un punto di vista sistematico, Lanmaoa fragrans, appartenente alla famiglia delle Boletacee, nel 1835 fu inserito per la prima volta nel Genere: Boletus, Sezione: Fragrantes, dal micologo italiano Carlo Vittadini. Tale sezione presenta boleti con imenio giallastro a tubuli corti leggermente decorrenti, carne virante al verde-blu. Successivamente diversi Micologi Quélet, Kuntze, Ricken e Šutara proposero di dare una più giusta collocazione sistematica alla specie tra il genere Xerocomus e Leccinum sulla base di studi morfologici e microscopici.

Fino al 2001 (Lannoy ed Estades) vengono riconosciute nella sezione Fragrantes 6 specie di Boletaceae; Boletus emilei (ora Baorangia emileorum), Boletus Fragrans (ora Lanmaoa fragrans), Boletus flavosanguineus (ora Cyanoboletus flavosanguineus), Boletus pulverulentus (ora Cyanoboletus pulverulentus) Boletus impolitus (ora Hemileccinum impolitus), Boletus depiatum (ora Hemileccinum depilatum).

Successivamente 2015, WU, G. & ZHAO, K. et al istituirono il nuovo genere Lanmaoa a seguito di studi di filogenesi molecolare sul DNA. Questo genere, come ribadito sopra, fu istituito in onore del naturalista cinese Lan Mao e si distingue non tanto per le caratteristiche macroscopiche ben evidenti, ma per le distanze filogenetiche rispetto agli altri generi delle Boletaceae. Successivamente grazie ad altri studi molecolari, nel 2015 la specie L. fragrans fu inserita e confermata definitivamente nel genere Lanmaoa dai micologi Vizzini, Gelardi e Simonini.

Sinonimi:

Boletus fragrans Vittad., (1835)

Versipellis fragrans (Vittad.) Quélet  (1886)

Suillus fragrans (Vittad.) Kuntze (1898)

Tubiporus fragrans (Vittad.) Ricken (1918)

Leccinum fragrans (Vittad.) Šutara (1989)

Descrizione della specie

Pileo: di dimensioni 5-12 cm, dapprima globoso convesso, poi più allargato quasi mai appianato poco depresso con margine più o meno lobato inizialmente involuto e successivamente disteso, cuticola feltrata che tende a divenire glabra con l’età, di colore bruno marrone scuro sin dai primordi del carpoforo con a volte sfumature più chiare.

Imenio: tubuli corti, fini, di colore giallo quasi decorrenti al gambo, al taglio virano al blu-verdastro; pori  piccoli e tondeggianti, successivamente poligonali alla maturità, di colore giallo, poi verde, blu-verde al tocco.

Stipite: di dimensioni 5-15 x 2-4 cm, robusto, leggermente obeso ricurvo, con reticolo assente e base radicante. superficie gialla all’apice e nella zona centrale, con presenza di sfumature aranciate rossastre verso la base. Al tocco assume una colorazione blu-verde.

Carne: consistente nel cappello, più dura del gambo, bianco-giallastra al taglio che vira al blu verde e successivamente do qualche minuto impallidisce. Odore fruttato e sapore fungo-dolciastro.

Habitat: specie simbionte di latifoglie (Quercus, Castanea, Fagus) in boschi semiaperti e soleggiati. E’ una specie mediterranea presente soprattutto nei boschi temperati-termofili del sud Europa. Spesso si trova in colonie numerose da 2 a 10 carpofori legati alla base.

Caratteri microscopici:

Pileipellis: di tipo filamentoso e con ife intrecciate di 4 x 10 µm 

Spore: polvere sporale ocracea-olivacea, con spore lisce, fusiformi, di 10-14 x 4-5 µm 

Basidi: clavati, tetrasporici 

Cistidi: cheilocistidi fusiformi con parete spessa 

Pileipellis
Spore
Basidi
Cistidio

Note: È una boletacea di grosse dimensioni che a volte i raccoglitori la possono scambiare e confondere con Baorangia emileorum. Anche se entrambi le specie (appartenevano alla stessa sezione Fragrans) hanno una carne gialla con viraggio simile al verde-blu, da quest’ultima Lanmoa fragrans differisce per il pileo vellutato di colore marrone e dall’assenza di reticolo sul gambo. La distinzione da Boletus appendiculatus (ora Butyriboletus appendiculatus) che presenta delle tonalità del pileo simili, è l’assenza di reticolo sul gambo e la presenza di un viraggio. Con Boletus badius (ora Imlera badia) può essere confuso per la colorazione pileica spesso marrone scuro, ma il viraggio è più intenso e differisce per la colorazione della carne al gambo. Spesso in alcuni esemplari di Lanmaoa fragrans si possono presentare degli arrossamenti più accentuati alla base del gambo.  

Commestibilità: È considerato un buon commestibile e in molte zone del centro sud Italia viene apprezzato perchè, oltre alla sua consistenza compatta carnosa simile al porcino, viene spesso essiccato per il suo profumo molto intenso e fruttato.

Bibliografia

ALESSIO C. L., 1991. Fungi Europei Boletus Vol 2. ED. Candusso

G Consiglio and C Papetti 2004 Atlante fotografico dei funghi d'Italia - vol. 2 ED. Associazione Micologica Bresadola

G. LANNOY, A. ESTADES 2001. Flore mycologique d´Europe 6 Les Bolets. ED. Association d'Ecologie et de Mycologie.

L. VILLA. 2001. Carlo Vittadini. 200 anni di micologia. I tartufi tra ricerca e divulgazione. Ed. Provincia di Pavia - Regione Lombardia.

WU, G. & ZHAO, K., LI, Y.-C., ZENG, N.-K., FENG, B., HALLING, R.E. & YANG, Z.L., 2015. Four new genera of the fungal family Boletaceae. 

VIZZINI, A., 2015. Lanmaoa fragrans (Vittad.) Vizzini, Gelardi, Simonini, comb.nov. Index Fungorum 235: 1.

www.indexfungorum.org

 

Paolo Avetrani